Nuada, il re dalla Mano d’Argento e i tesori dei Danann

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Il Lebor Gabala Erenn, o il Libro delle Invasioni, ci racconta di come l’Irlanda venne colonizzata. Dopo il grande Diluvio, i Fomori, una razza sovrannaturale secondo la mitologia celtica, riuscirono a salvarsi e a stanziarsi sull’Isola di Smeraldo. Si trattava di una stirpe di giganti mostruosi, per metà umani e per metà bestie.
Quando i Tuatha de Danann (il popolo della dea Danu) arrivarono in Irlanda, trovarono l’isola così meravigliosa che decisero di stabilirsi lì per sempre. Pur di non avere la tentazione di ripartire, appiccarono persino il fuoco alle loro navi. In ogni caso, non erano gli unici abitanti dell’isola, e ben presto si trovarono faccia a faccia con i Fomori.

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Quando i Tuatha de Danann lasciarono Murias, Falias, Gorias e Findia, le loro quattro misteriose isole ammantate di leggenda, per stabilirsi in Irlanda, portarono con sé quattro tesori: il primo era la Lia Fail, la Pietra del Destino, che avrebbe rombato come un tuono quando calpestata dal legittimo sovrano d’Irlanda; il secondo era l’invincibile spada Fragarach, luminosa come un sole, che in seguito sarà di Lugh, il dio della luce; il terzo la Claimh Solais, la lancia di Nuada, capace di oltrepassare qualsiasi armatura; e infine il calderone di Dagda, che non si svuotava mai.

Nella mitologia celtica, Nuada è conosciuto con molti nomi: Nuadu, Nuadha, Nodens, Nudd o Ludd Llaw Eraint. Somiglia al dio norreno Tyr, che a sua volta perse la mano tra le fauci del feroce lupo Fenrir.

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Prima della famosa battaglia di Magh Tuireadh (Cath Maige Tuired in celtico), Nuada ricevette una visita notturna dalla terribile dea della guerra, la Morrigan. In seguito a questo, cadde in una sorta di frenesia battagliera, e decise di sfidare Streng, uno dei campioni dei Fir Bolg. Fu durante questo combattimento che Nuada perse la mano, a causa dei colpi del suo avversario. In ogni caso, durante la sfida re Eochai rimase ucciso, così i Tuatha de Danann vinsero la guerra.

Secondo le leggi celtiche, una persona mutilata non poteva regnare, perciò, anche se Nuada era un re molto saggio e amato dal popolo, dovette abdicare. Il nuovo re fu Bres, nato dalla violenza del re dei Fomori su Eriu, la regina dei Tuatha de Danann. Dal momento che apparteneva ad entrambe le stirpi, tutti si auguravano che re Bres portasse pace e alleanza tra i Danann e i Fomori.

Bres sposò Brigid, la figlia del dio Dagda, la dea protettrice dei bardi e dei druidi. Nonostante avesse una splendida moglie e sedesse sul trono d’Irlanda, Bres diede segno di essere più un Fomoro che un Danann: schiavizzò il popolo e venne odiato al punto da venire esiliato, dal momento che le credenze celtiche ritenevano che un cattivo re avrebbe portato solo calamità alla popolazione. Bres si rifugiò allora tra i Fomori, dove cominciò a pianificare la sua vendetta.

Intanto, il dio Dian Cecht, aiutato dal fabbro Goibniu, confezionò una mano d’argento per Nuada, rimpiazzando così quella che aveva perduto in battaglia. Per questo venne chiamato Nuada Airgethlam, ovvero Nuada dalla Mano d’Argento. Ora che il re non era più menomato, poté riprendersi il trono, dove regnò con giustizia per altri vent’anni.

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Con l’aiuto di un Fomoro chiamato Balor Occhio Malefico, Bres cercò di attaccare i Tuatha de Danann. Seguirono lunghi anni di guerra, durante i quali un giovane Danann di nome Lugh si fece riconoscere per il proprio coraggio. Nuada decise di lasciare a questo valoroso guerriero il comando delle sue truppe, notando come sembrasse risplendere di luce propria.

Gli altri Danann decisero di aiutare il giovane, concedendogli l’equipaggiamento necessario per andare a combattere: Mananan, il dio dei mari, gli concesse il suo cavallo, capace di trottare con la stessa facilità sulla terra e sul mare, e gli venne inoltre data Fragarach, colei che risponde, la leggendaria spada proveniente dalle terre di cui i Danann erano originari.

Durante questa battaglia, Balor sconfisse Nuada con il suo occhio capace di uccidere al solo sguardo, ma Lugh si gettò con coraggio nella mischia e lo vendicò, decapitando Balor e portando i Tuatha de Danann alla vittoria definitiva.

I Fomori stavano avendo la meglio sui Tuatha de Danann ed il gigantesco Balor aveva appena ucciso re Nuada. Il giovane Lugh si sentì pervaso dal furore, alzò lo sguardo e fronteggiò l'unico occhio del malvagio avversario... - MEET MYTHS -:

Nuada venne ricordato come uno dei più grandi e giusti re tra i Tuatha de Danann. La sua arma, la Claimh Solais, conosciuta anche come la Torcia di Nuada, era una lancia lucente che non poteva essere impugnata senza causare vittime, similmente alle lance degli eroi della mitologia indiana, chiamate astra. Come primo sovrano del popolo che colonizzò l’Irlanda, Nuada rimane uno dei più affascinanti protagonisti della mitologia celtica.

Le leggende di Lugh, Nuada e del popolo ammantato dalla nebbia sono raccontate dalla collana Meet Myths nel libro I Miti Celtici.

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Questo articolo è in parte la traduzione dell’articolo presente sul blog inglese Ancient Origins, con qualche ulteriore approfondimento.

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