Väinämöinen,lo sciamano che ispirò Tolkien

Väinämöinen è un personaggio importantissimo nel folklore finlandese: talvolta viene descritto come un mago, altre come uno sciamano, e persino come un dio. Si tratta del protagonista del poema epico Kalevala, scritto nel XIX secolo da Elias Lönnrot e considerato il poema nazionale della Finlandia, dal momento che raccoglie materiale mitologico molto antico ed è ambientato nella regione della Carelia.

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Väinämöinen e la creazione del mondo

I primi capitoli del Kalevala ci narrano la storia di Väinämöinen come figlio di Ilmatar, una semidea descritta come “la bellissima figlia dell’etere”. Ilmatar trascorse migliaia di anni nei cieli, ma quando si accorse di essere incinta, scese nell’oceano, dove non riuscì più a risalire e rimase a nuotare per nove intere ere, senza che il momento del parto giungesse a darle sollievo.

Related imageDopo 700 anni finalmente la semidea ebbe il suo bambino. Väinämöinen trascorse secoli nel ventre di sua madre perciò, quando nacque, aveva già la saggezza di un vecchio e viene sempre descritto come un anziano sapiente dalla lunga barba bianca.

Mentre era in travaglio, Ilmatar aveva aiutato il mondo a formarsi. Un’oca selvatica cercava un luogo dove fare il nido, ma non esisteva altro che un immenso oceano, perciò Ilmatar le offrì il ginocchio, sollevandolo dall’acqua, così l’oca poté fare le uova: sette erano d’oro mentre l’ultimo uovo era di ferro. L’uccello iniziò a covarle ma il calore era insopportabile, tanto che Ilmatar scosse involontariamente il ginocchio e le uova finirono in mare.

Il contenuto di quelle uova primordiali diede origine a tutte le cose di questo mondo: la parte superiore del guscio formò il cielo e quella inferiore la terra. Ilmatar vide formarsi le prime isole, con le loro montagne e foreste, e cominciò a dar loro dei nomi. Dopo la sua nascita, Väinämöinen continuò questo processo di creazione, andando a vivere sulla terraferma assieme a Pellervoinen, il figlio del campo, il quale tagliò molti alberi per far posto a coltivazioni che producessero cereali buoni da mangiare.

Le avventure di Väinämöinen

Väinämöinen affrontò moltissime avventure, incontrando molti personaggi dell’epica finlandese,  come il suo rivale Joukuhainen o il fabbro Ilmarinen, che divenne invece un inseparabile compagno per l’incantatore. Era considerato un saggio semidio dai grandi poteri magici che usava per il benessere delle sue terre, inoltre amava la poesia e la musica, infatti creò la kantele, una specie di arpa con cui in Finlandia si accompagnava il canto delle antiche leggende, e s’impadronì del prezioso Sampo, un magico artefatto portatore di prosperità.

Leggi qui come il Sampo fu creato dal fabbro Ilmarinen e come proseguì la sua storia.

Väinämöinen non era conosciuto solo in Finlandia, ma anche in Estonia e nei paesi dell’Europa nord orientale. I primissimi racconti che lo riguardano provengono dal periodo altomedievale, ma si trattava solo di una tradizione orale che nessuno mise per iscritto fino al 1551, quando Mikael Agricola lo incluse in una lista di divinità. In seguito divenne uno dei protagonisti principali del Kalevala, che nonostante raccolga materiale molto antico, risale al XIX secolo e racconta la storia di come la Carelia (una regione stanziata nella Finlandia orientale) si sia originata grazie alle imprese dei suoi eroi.

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Dopo grandi epiche gesta, Väinämöinen dovette lasciare la sua adorata patria. Venne chiamato a esaminare un bambino nato da una vergine di nome Mariatta, che era rimasta incinta mangiando una bacca selvatica. Väinämöinen trovò strana quella vicenda e decise di condannare a morte il bambino, ma questo aveva grandi poteri e criticò aspramente la scelta del saggio sciamano, cacciandolo via. In seguito questo stesso bimbo diverrà re della Carelia.

I poteri di Väinämöinen cominciavano a svanire, con l’avanzare del cristianesimo e la scomparsa degli antichi culti, perciò l’incantatore si costruì con gli ultimi sprazzi di magia una barca e veleggiò lontano, promettendo però di tornare quando il suo popolo avesse avuto bisogno di lui.

Väinämöinen e Tolkien

J.R.R. Tolkien creò un mondo fantastico perfetto come nessun altro grazie alla sua profonda conoscenza della mitologia. S’ispirò infatti agli eroi dell’epica nordica per creare molti dei suoi personaggi, e probabilmente non vi sarà sfuggita la somiglianza che intercorre tra Väinämöinen, l’incantatore dalla lunga barba bianca, e lo stregone Gandalf, oppure quella con il semidio boschivo Tom Bombadil.

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David Elton Gay in .R.R. Tolkien and the Kalevala: Some Thoughts on the Finnish Origins of Tom Bombadil and Treebeard afferma:

Come è stato spesso notato, quasi tutto ciò che Tom Bombadil dice è, in effetti, cantato, proprio come nei canti magici di Väinämöinen. Quando incontriamo Tom per la prima volta, salva Merry e Pipino dal vecchio Sinuosalice e lo fa cantando. Come Baccador spiega poi a Frodo e Sam, Tom è il signore di quelle terre, ma non lo è per diritto di conquista, ma perché le comprende e le conosce come le sue tasche, proprio come avviene per Väinämöinen e la Carelia. Nel Kalevala viene spiegato che, per avere il potere su qualcosa, bisognava conoscerne a fondo le origini e cantarle secondo gli incantesimi appropriati, come fa anche Tom per modificare la realtà che lo circonda. Tom Bombadil inoltre descrive se stesso come vecchio e antico, proprio come Väinämöinen, che nel poema viene chiamato vaka vanha Väinämöinen, ovvero il vecchio e risoluto Väinämöinen.

Nel caso di Gandalf, la situazione si complica, in quanto la figura del grigio pellegrino venne ispirata da molteplici figure della mitologia nordica. Primo tra tutti, va citato il dio norreno Odino, ma nonostante alcuni studiosi trovino anche influenze bibliche, le leggende nordiche, tra cui anche quella di Väinämöinen, sono predominanti come fonti da cui Tolkien attinse per la creazione del suo vecchio e potente stregone barbuto.

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In molti dei personaggi di Tolkien troviamo echi leggendari, come nell’anello dai grandi poteri ma portatore di sventure, simile a quello dei Nibelunghi, o nelle figure (e spesso anche nei nomi) di elfi, nani, re e guerrieri. La mitologia nordica ha avuto un ruolo di grande rilievo nella vita di Tolkien, che ne era un fervente appassionato ma anche un instancabile studioso, per questo il suo mondo è così coerente e ben strutturato, sebbene sia nato dalla fantasia di un solo uomo.

Le epiche avventure di Väinämöinen sono raccontate anche dalla collana Meet Myths e potete trovarle nel volume Leggende dal Kalevala!

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