Il Sampo, mistico artefatto dell’abbondanza

Il Kalevala, un poema che ci narra leggende e miti finlandesi, è considerato il poema epico nazionale della Finlandia. Il 28 febbraio è la giornata nella quale l’intera nazione commemora quest’importante opera letteraria, che tramanda le tradizioni finlandesi attraverso i secoli.

Image result for sampo kalevala

Il Kalevala venne scritto da Elias Lönnrot e contiene 50 poemi o canzoni (chiamati runos) che parlano di eroi leggendari, divinità e altri eventi mitici. Come tutte le epiche che si rispettino, anche qui ci sono mistici artefatti dai grandi poteri, il più misterioso dei quali si chiamava Sampo.

Agli inizi del XIX secolo, la Finlandia venne assorbita dall’Impero Russo e, in seguito alla guerra tra Svezia e Russia per impossessarsi del suo territorio, divenne il Gran Ducato di Finlandia. La conquista della Russia portò lo sviluppo di un forte nazionalismo finlandese. Uno dei più famosi promotori di tale nazionalismo, Johan Vilhelm Snellman, suggerì di mantenere l’identità finlandese attraverso la conservazione della lingua nazionale nel parlato e nella letteratura. Così, nel 1835, venne pubblicato per la prima volta il Kalevala, ovvero il poema della Terra dei discendenti di Kaleva.

Le vicende degli eroi del Kalevala ruotano attorno ad un mistico artefatto: il Sampo.
La sua storia inizia alla decima runo (o canto) del poema. Il fabbro Ilmarinen lo forgiò sotto richiesta di Louhi, la strega di Pohjola. Inizialmente Ilmarinen rifiutò, ma quando vide la bellissima figlia di Louhi, accettò di creare il Sampo in cambio di averla in sposa. 

Image result for sampo kalevala

Così, il fabbro si mise al lavoro presso una grande fornace. Dopo un giorno di dure fatiche, forgiò un grosso arco dorato, con borchie d’argento e rame. Quest’arma portentosa richiedeva una vittima al giorno, e due nei giorni di festa. Ilmarinen allora la distrusse per forgiare con il suo materiale qualcosa di meno sanguinario.

Il secondo giorno produsse una nave che non faceva che inneggiare alla battaglia, invitando Ilmarinen a salire a bordo per conquistare terre lontane, perciò anche questa venne fusa.

Il terzo giorno uscì dalla fornace un toro di metallo con corna d’oro, su cui erano incisi i simboli del sole e delle stelle. Era però selvaggio e aggressivo e quindi fu distrutto.

Il quarto giorno Ilmarinen creò un aratro d’oro, ma anziché seminare e portare buoni raccolti, questo devastava i campi, quindi venne smantellato per creare qualcosa di più utile.

Infine, il fabbro chiese l’aiuto dei quattro venti e chiese loro di soffiare nella fornace per tre giorni. Finalmente il Sampo emerse, sottoforma di uno straordinario mulino capace di produrre farina, sale e oro.

Quando il prodigioso Sampo venne presentato a Lohui, subito l’incantatrice pensò di rinchiuderlo in una caverna sotterranea, perché a nessuno venisse in mente di sottrarglielo.

Image result for nikolai kochergin kalevala

Anche se Ilmarinen aveva portato a termine la missione per avere in sposa la bella figlia di Louhi, quest’ultima non volle lasciare la sua terra natia e così il povero fabbro se ne tornò a casa solo e deluso.

Alla fine del poema, Ilmarinen si unirà a un gruppo di compagni, tutti rimasti insoddisfatti dalle vane promesse d Louhi, e assieme cercheranno di recuperare il mulino, rubandolo dal suo nascondiglio sotterraneo. Ci saranno battaglie sciamaniche, viaggi per mare, interi eserciti mobilitati, ma alla fine il prezioso Sampo finirà sul fondo del mare.

Image result for nikolai kochergin kalevala

Secondo alcuni studiosi, il misterioso mulino potrebbe essere interpretato come una metafora della precessione degli equinozi, o il passaggio da un’era zodiacale all’altra. Altri avanzano l’ipotesi che il Sampo rappresenti invece una sorta di pilastro cosmico, come l’albero del mondo della mitologia norrena. In finlandese maasampa significa proprio Pilastro del mondo, attorno al quale ruota tutto quanto, proprio come fanno le pale di un mulino.

In ogni caso, il Sampo è di certo un ideale di abbondanza e prosperità, tema ricorrente in moltissime culture nei secoli, come la Cornucopia dei greci, dalla quale fuoriuscivano costantemente frutti prelibati; il celtico Calderone del Dagda, che non si svuotava mai; o il mulino Grotti nei miti norreni.

Il Grotti era un mulino di pietra in grado, proprio come il Sampo, di creare farina e sale, e per questo l’avido re danese Frodi lo fece girare senza tregua, per divenire sempre più ricco. Schiavizzarono le gigantesse Fenja e Menja perché lavorassero notte e giorno al mulino, concedendo loro di riposare solamente per il breve tempo di una canzone. Le gigantesse, stanche ma rabbiose, intonarono dunque un canto di guerra e macinarono un intero esercito di guerrieri, che si unì alle truppe del re del mare Mysingr. Sconfitto Frodi, anche Mysingr però si dimostrò avido e caricò il Grotti sulla sua nave per portarlo con sé, ordinando alle povere Fenja e Menja di continuare a macinare sale per non perdere neanche un prezioso secondo e aumentare sempre più la sua ricchezza. Alla fine la nave non resse il peso di tutto quel sale e naufragò, e nel punto in cui il Grotti si inabissò, ancora oggi vi è un gorgo che continua a girare. In questo modo i norreni spiegavano sia i maelstrom (che significa proprio Gorgo che macina) che il fatto che il mare sia salato.

Anche il Sampo venne conteso per la sua capacità di produrre ricchezza, e alla fine non ebbe un destino molto dissimile da quello del Grotti, finendo a sua volta in fondo al mare. La visione finlandese però è in fondo positiva: dai frammenti del Sampo giungerà prosperità sulle sponde della Carelia.

Related image

Sicuramente è suggestiva l’idea che, in tempi di crisi, ci sia un oggetto portatore di tutte le ricchezze immaginabili, ma la storia di Ilmarinen rivela anche l’altro lato della medaglia: il prezzo che è necessario pagare per ottenerla – in questo caso, la venuta nel mondo di potenti artefatti portatori di guerra e sventura.

Il Kalevala porta avanti gli ideali di stringere legami di fratellanza tra i pochi uomini che vivevano in mezzo a terre dominate dalla natura selvaggia e di ottenere il benessere , strappato con la forza al clima gelido e inclemente. Sono valori tipici delle popolazioni che vivevano nelle fredde terre finlandesi, e il Kalevala, attraverso le sue storie così particolari e sorprendenti, ci racconta come vivevano e sentivano gli antichi uomini del nord.

La collana Meet Myths ha dedicato un volume a questo splendido poema finlandese: Leggende dal Kalevala.

LOGOMM2nero


Le bellissime immagini che accompagnano l’articolo sono dell’artista Nicholai Kochergin.

Lascia un commento