poesia

L’idromele della poesia

Alla fine della guerra che vide combattere gli Aesiri contro i Vaniri, le due stirpi di divinità siglarono la loro alleanza sputando tutti in una giara. Dalla loro magica saliva mescolata assieme si formò una creatura chiamata Kvasir (ovvero Succo di bacche fermentato). Kvasir era l’essere più saggio mai esistito e conosceva le risposte ad ogni quesito. Divenne quindi conosciuto in tutto il mondo e tutti gli chiedevano consiglio.

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Infine venne invitato nella dimora dei nani Fjalar (L’Ingannatore) e Galar (L’Urlatore). Al suo arrivo, i nani uccisero Kvasir e riempirono un vaso con il suo sangue, ottenendone dell’idromele. In questo liquore era contenuta tutta la saggezza di Kvasir e perciò venne chiamato Óðrœrir (Portatore di Ispirazione). Chiunque vi bevesse diventava un poeta e un grande sapiente.

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Enheduanna: la prima scrittrice al mondo, al tempo dei sumeri

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Non è sempre facile comprendere le storie di persone reali basandosi sugli artefatti che si lasciano alle spalle, specialmente quando queste vissero più di 5000 anni fa. In ogni caso, la storia di una donna importante di quell’epoca è sorprendentemente arrivata fino a noi grazie all’archeologia.

La città sumera di Ur è tuttora uno dei più affascinanti siti archeologici tra il Tigri e l’Eufrate; una donna che compose almeno 42 inni dedicati al tempio di Sippar, di Esnunna, di Eridu e molti altri, visse un tempo in questo centro urbano. Quando la Mesopotamia era una terra di ziggurat e antichi dèi, una donna chiamata Enheduanna scrisse alcuni dei più sorprendenti poemi della storia, i primi esempi conosciuti di versi poetici. (altro…)