Merlino: le origini del misterioso incantatore

Tutti conoscono Merlino il mago, il suo nome è divenuto famoso nei secoli grazie a romanzi, film e programmi televisivi. Spesso è descritto con numerosi poteri magici, tra cui quello di trasformarsi in qualsiasi cosa desideri, e chiunque lo saprebbe riconoscere come il barbuto mentore di Artù, con il compito di guidarlo nel suo cammino per diventare un buon re per il regno di Camelot. Tutto ciò è noto a tutti, ma Merlino è molto più di questo. La sua figura compare ben prima di quella di re Artù e la sua storia si perde tra le nebbie del tempo…

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In molti ritengono che Merlino sia solo un personaggio delle saghe arturiane, mentre in realtà ne troviamo le prime tracce nell’Historia Regum Britanniae di Geoffrey di Monmouth, scritto nel 1136 d.C. Nonostante parte di questo testo sia un racconto storico della nascita del regno di Britannia, Merlino fu incluso come personaggio fittizio (seppur probabilmente l’autore volesse presentarlo come una figura proveniente da testi molto antichi e perduti). Si trattava inizialmente di un personaggio paradossale, da un lato era il figlio del demonio e dall’altro un devoto servo di Dio.

Geoffrey s’ispirò al profeta e folle Myrddin Wyllt della mitologia gallese, fondendolo con il comandante britannico Ambrosius Aurelianus, creando un potente incantatore chiamato Merlin Ambrosius. Lo stesso monaco Nennio nella sua Historia Brittonum utilizzò un personaggio chiamato Ambrosius.

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rappresentazione del folle incantatore gallese Myrddin Wyllt

Nell’Historia Brittonum, l’usurpatore Vortigern voleva erigere una torre, ma prima di essere completata, questa crollava inesorabilmente. I suoi indovini gli dissero che per impedirlo, avrebbe dovuto spargere sulle fondamenta il sangue di un bambino nato senza un padre. Ambrosius (che era stato concepito in modo misterioso e perciò si riteneva che non avesse un padre) venne dunque condotto al cospetto di Vortigern e spiegò che la torre continuava a crollare perché sotto di essa sonnecchiavano due enormi draghi, uno bianco e uno rosso, che rappresentavano i Sassoni e i Britanni.  Ambrosius dunque convinse Vortigern che la torre poteva essere costruita solo se lui stesso fosse stato eletto a capo di quelle terre, e così ne prese possesso.

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illustrazione dell’episodio narrato nell’Historia Regum Britanniae

Geoffrey di Monmouth racconta una storia molto simile, solo che al posto di Ambrosius, il bimbo nato senza un padre è Merlino. Ambrosius compare anche qui, ma in tal caso si tratta del condottiero che, al fianco di Uther Pendragon, liberò la Britannia dal crudele Vortigern.

La versione di Geoffrey di Monmouth include una corposa sezione contenente le profezie di Merlino e altre storie che infine lo collegano alle saghe arturiane. Ad esempio, Merlino creò Stonehenge come luogo di sepoltura del valoroso Ambrosius, ed in seguito aiutò Uther Pendragon ad infiltrarsi in gran segreto nelle stanze della bella Igraine, la moglie del suo nemico, e fu proprio in questa circostanza che venne concepito Artù.

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Geoffrey però non parlò mai di Merlino quale tutore o maestro di Artù, seppur sia proprio in questa veste che è conosciuto in tutto il mondo. Tale idea nasce da un autore vissuto molti anni dopo Geoffrey di Monmouth, ovvero Robert de Boron, il quale compose un poema chiamato Merlino. In questo testo il mago ottiene poteri magici, è connesso alla ricerca del Sacro Graal e ha una personalità ambigua. Lentamente i racconti cominciarono a sovrapporsi e talvolta troviamo Merlino come consigliere di Artù, altre volte non è nemmeno menzionato nella storia di Camelot, altre ancora è visto come un ciarlatano o uno stregone malvagio, mentre in altre come un mago sempre pronto a fare il bene.

Infine presero forma leggende riguardanti la fine di Merlino a causa di Viviana, la figlia del re di Northumbria. Merlino era perdutamente innamorato di lei, ma l’astuta damigella lo sfruttò per farsi insegnare le arti magiche. Infine, temendo che il suo mentore si stancasse dei suoi rifiuti e decidesse di abbandonarla prima di averle mostrato ogni incantamento che conosceva, lo intrappolò in una torre, dalla quale non riuscì più a farlo uscire. Merlino sapeva che il suo amore per Viviana lo avrebbe condotto a quella terribile fine, ma non poté far nulla per cambiare il suo destino, e così dal più grande sapiente divenne il primo tra i folli.

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Merlino e Viviana, dipinto di Gustave Doré

Prima di scomparire, rinchiuso in una dimensione magica irraggiungibile, Merlino riuscì perlomeno a dare ad Artù degli ottimi consigli, aiutandolo a crescere e a divenire un re saggio e giusto.

Le vicende di Merlino, Artù e di tutti i grandi personaggi che animavano la corte di Camelot sono raccontate in uno dei volumi della collana Meet Myths: I Cavalieri della Tavola Rotonda.

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Questo articolo è in parte la traduzione di un articolo tratto dal blog inglese Ancient Origins, con ulteriori approfondimenti

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