Ecco in anteprima la copertina del secondo volume di Black Camelot:
Chi di voi ha letto il primo volume troverà alcuni elementi familiari in questa foto.
Il pendente appoggiato al lato sinistro del libro è proprio una fedele riproduzione del Mjollnir che permette ad Alex di entrare in contatto con il passato di Hans Kristensen.
In questo caso specifico, si tratta di una riproduzione proveniente dalla Svezia che si rifà ad un reale artefatto appartenente all’età vichinga.
Per chi non lo sapesse, il Mjollnir è il leggendario martello di Thor, e nella sua forma di pendente svolge un ruolo importantissimo all’interno de La Camelot Nera. Sarà proprio lui a mettere in moto il processo di psicometria capace di far rivivere ad Alex i ricordi di un pilota vissuto negli anni della seconda guerra mondiale.
Sulla destra compare una campana tibetana, simbolo molto importante per la spiritualità orientale, assieme al Lung Ta, il cavallo rappresentato su quella che è invece una bandiera della pace tibetana, donatami da un gentilissimo nepalese. Il mitico cavallo bianco che giunge dal cielo, portando sulla groppa dei doni divini per l’umanità, è un altro simbolo antico e potente in Tibet, Nepal e sui picchi dell’Himalaya.
Come potete vedere, questa volta in copertina non ho messo il simbolo dell’Ahnenerbe, ma uno che mi è molto caro, ovvero Pax Cultura, il simbolo della pace attraverso la cultura. Nel 1935 un uomo straordinario di nome Nikolaj Roerich promosse quello che è ancora noto come il Patto di Roerich, ovvero il riconoscimento dell’importanza dei luoghi culturali come le scuole, le biblioteche o i musei, e il tentativo di proteggerli dalle devastazioni provocate dalla guerra.
Questo importante personaggio storico avrà un ruolo di rilievo nelle vicende di Chintamani – La Pietra del Cielo, e non vedo l’ora di presentarvi gli eroi e i grandi uomini realmente esistiti che hanno ispirato la saga di Black Camelot, guidandomi attraverso il passato e portandomi a scoprire inestimabili tesori.
Arda2300 